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IL CIRCO CON ANIMALI: GLI ULTIMI SCHIAVI


Dobbiamo chiederci non cosa sono, ma: chi sono gli animali del circo?

Sono esseri senzienti, “soggetti di una vita”.  Animali sottratti al loro ambiente, prigionieri di spazi angusti, incatenati, “spezzati” (gergo circense) da una doma feroce, addestrati sotto la costante minaccia della morte, sottoposti a continui trasporti, tenuti a temperature opposte a quelle che richiederebbe la loro biologia! Sono esseri viventi, con caratteristiche proprie, con bisogni specifici,  non è sufficiente dar loro da mangiare e da bere, anche gli ergastolani ricevono il cibo mentre anelano alla libertà.

Oltre alle gabbie e alle catene, ai lunghi viaggi in strette celle, alle temperature non consone, sono state documentate le brutali tecniche di addestramento degli animali tese a condizionarli con la violenza fisica e psicologica:  ripetute percosse,  frustate, pungoli, uncini, scariche elettriche, la privazione del cibo e tanto immenso dolore.

Il risultato è un automa, costretto a sottostare al gioco della brutalità, aggredito da movimenti stereotipati come il continuo e ossessivo  dondolio della testa e l’ostinato andare avanti e  indietro senza sosta, in attesa di una morte precoce, indotta dall’alienazione e dalla sofferenza.

Gli elefanti, per esempio, sono legati da complessi rapporti sociali che si annullano all'interno di un circo dove vengono legati a doppia catena corta. Un elefante addestrato risponde ai segnali di un asta acuminata  spesso collegata a batterie elettriche dopo essere stato picchiato con spranghe di metallo sulla testa, sulle orecchie e sulle zampe con tutta la forza che un domatore possiede.

Il circo viene  sempre presentato come un mondo magico dove gli animali vengono trattati "in maniera egregia". Si rafforza questa ipocrisia ricordando poi che sono animali nati in cattività, come se per questo fossero meno animali, come se le caratteristiche etologiche, biologiche innate si fossero cancellate, come se un uomo nato in prigione fosse meno uomo e preferisse la prigionia alla libertà.

Sull’immensa sofferenza degli animali i circensi guadagnano
Dietro la facciata imbiancata del circo si nascondono grandi imprese commerciali, abbondantemente finanziate grazie ad una miriade di provvedimenti legislativi. Infatti, nonostante gli incassi dei circhi siano crollati, il finanziamento pubblico è quasi pari al loro incasso annuo.
Un'impresa fallimentare e iniqua a carico dei cittadini.

Inoltre, oltre 600 psicologi hanno firmato un documento nel quale si esprime "motivata preoccupazione rispetto alle conseguenze sul piano pedagogico, formativo, psicologico della frequentazione dei bambini di zoo, circhi, sagre in cui vengono impiegati animali... in quanto sollecitano una risposta incongrua, divertita e allegra, alla pena, al disagio, all'ingiustizia."

Il circo dovrebbe affascinare usando soltanto l'intelligenza, la fantasia, l'abilità umana come avviene in alcuni prestigiosi circhi, tra cui l’ormai universalmente famoso Cirque du Soleil che da solo incassa più di tutti i circhi italiani messi insieme.
La società umana avanzata, da tempo ha relegato tra i comportamenti brutali e indegni, fenomeni come lo schiavismo,  il razzismo, il sessismo... ecc. basati sulla prepotenza del forte sul debole, occorre che la strada intrapresa cancelli dal nostro orizzonte anche lo specismo.  

Le proteste continue dei cittadini rappresentano il bisogno di etica e di cultura, il riconoscimento dei diritti degli animali dichiarati dal Trattato di Lisbona "esseri senzienti" e quindi la revisione dell'attuale normativa con la promozione dei circhi senza animali.
Nonostante l'appoggio di oltre 150 parlamentari, l'avallo di centinaia di migliaia di firme di cittadini, il sostegno di 150 fra consigli comunali, provinciali e regionali, la proposta per un circo senza animali giace ancora in Parlamento.

Firenze, maggio 2014


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