Articoli per la rivista Italia Uomo Ambiente di Pronatura Firenze
Da agosto 2018 Gabbie Vuote collabora con la Rivista Italia Uomo Ambiente di Pronatura Firenze
ANTIBIOTICO RESISTENZA
Una mela al giorno toglie il medico di torno. Basta avere una buona mira.
Winston Churchill
In natura la malattia è un evento raro che colpisce di solito gli individui dal sistema immunitario più debole: i cuccioli, gli anziani, gli animali feriti.
Considerato l'incredibile abuso che si fa degli antibiotici (che fanno parte degli antimicrobici), i batteri, sempre più aggressivi, sono in grado di evolvere velocemente e produrre mutazioni. Hanno quindi sviluppato una resistenza, cioè la capacità naturale o acquisita di resistere a un farmaco antibiotico rendendolo incapace di combattere l'infezione che si vuole curare. Si tratta di un meccanismo che rende inutilizzabili farmaci importanti che, nel tempo, hanno contribuito in modo determinante a guarire malattie gravi o a ridurne al minimo le complicazioni. Malattie che in epoca pre-antibiotica avevano conseguenze letali. Riducono anche il rischio legato a interventi complessi ospedalieri, trapianti, impianti di protesi o trattamenti di chemioterapia.
L'antibiotico/antimicrobico resistenza ha un impatto pesantissimo sulla salute pubblica e in questo campo il nostro Paese vanta un poco invidiabile primato: dei 33.000 decessi che avvengono ogni anno in Europa per infezioni causate da batteri resistenti agli antibiotici, circa un terzo si verifica in Italia (Vita e Salute marzo 2020). Nei prossimi decenni l'aumento dei casi farà crescere significativamente le spese ospedaliere e di assistenza sanitaria.
Secondo l'Istituto Superiore di Sanità ISS, circa il 30-60% dei batteri che causano infezioni ospedaliere è resistente agli antibiotici più comuni. Nel nostro Paese si sono verificati casi di resistenza pressochè totale e se questa tendenza non sarà invertita anche infezioni comuni o ferite leggere che per decenni non hanno rappresentato un problema potrebbero tornare ad essere una minaccia.
L'antibiotico resistenza è divenuta un'emergenza mondiale, "un vero allarme sanitario che va di pari passo con la crescente diffusione di questi farmaci nella pratica medica e veterinaria" sottolinea Annalisa Pantosti direttrice del Reparto antibiotico-resistenza e patogeni speciali dell'ISS e: "la riserva di antibiotici non è infinita, al contrario "
Inoltre, l'Organizzazione Mondiale della Sanità OMS, dichiara che più del 50% degli antibiotici prodotti in Europa è utilizzato per gli animali e che, nel giro di 30 anni, si avranno più morti per le infezioni batteriche che per il cancro.
Purtroppo, l'antibiotico resistenza è un fenomeno in rapida crescita che trova il suo fondamento nell'impiego irresponsabile dei farmaci specifici usati nella medicina umana e in quella veterinaria. In particolare nei trattamenti illegali somministrati in allevamento per migliorare le rese zootecniche ovvero come promotori di crescita, per risparmiare sulle spese di pulizia e di sanificazione degli ambienti e per tamponare gli effetti dello stress a cui sono sottoposti gli animali d'allevamento.
Ma perchè un uso tanto spropositato di antibiotici?
A prescindere dall'uso per le infezioni umane, il 70% degli antibiotici venduti è destinato agli animali degli allevamenti intensivi, compresi quelli in acquacoltura, www.informasalus.it/it/articoli/antibiotici-italia-allevamenti-animali.php dove questi farmaci sono utilizzati in modo routinario e preventivo per tamponare gli effetti dello stress (si mordono e si feriscono; defecano gli uni sugli altri; girano su se stessi; incorrono in mastiti e dolorose infiammazioni; i loro muscoli diventano abnormi rendendo loro impossibile muoversi e respirare; rimangono paralizzati e muoiono di fame e sete; subiscono amputazioni e debeccaggio senza anestesia; soggetti ad esalazioni che rendono la respirazione impossibile; non conoscono nè sole nè erba ma solo lampade al neon; ecc......ecc. www.ciwf.it/blog/2014/09/cosa-caratterizza-lallevamento-intensivo) ed evitare la comparsa di malattie negli ambienti sovraffollati e malsani dove gli animali vivono una vita di prigionia.
Ma si sa, i controlli mancano e gli interessi hanno il sopravvento. L'indifferenza verso la sofferenza di esseri senzienti proprio come noi, ci rende disumani come ha testimoniato Edgar Kupfer Koberwitz deportato a Dachau e ricordato nel saggio Un'eterna Treblinka di Charles Patterson: "Penso che finché l'uomo torturerà e ucciderà gli animali, torturerà e ucciderà anche gli esseri umani – e vi saranno le guerre – perché uccidere viene praticato e appreso poco a poco. Dovremmo cercare di superare le nostre piccole insensibili crudeltà, cercare di evitarle e cercare di bandirle. Ma siamo ancora troppo osservanti delle nostre tradizioni. E le tradizioni sono come una salsa grassa e saporita, che ci fa ingoiare la nostra insensibilità egoista senza farci accorgere di quanto questa sia amara".
Quindi, le condizioni di vita degli animali negli allevamenti sono responsabili del loro debole stato di salute per cui si utilizzano gli antibiotici affinchè non muoiano prima di andare al macello. Ma il loro uso sistematico ha conseguenze rilevanti e non solo per l'antibiotico resistenza ma anche perchè i farmaci rimangono spesso nei tessuti degli animali e arrivano al piatto dei consumatori.
L'autorità alimentare europea EFSA, European Food Security Authority, che monitora il fenomeno, ha rilevato come in molti casi i cibi di origine animale trasmettano all'uomo batteri resistenti agli antibiotici e l'ingestione continuata tramite la carne di questi medicinali, può alla lunga provocare disturbi www.efsa.europa.eu/it/news/antimicrobial-resistance-eu-infections-foodborne-bacteria-becoming-harder-treat.
Il problema non riguarda soltanto chi consuma carne dato che tracce di antibiotici possono entrare in contatto con i batteri presenti nel terreno attraverso le escrezioni dei liquidi organici degli animali, selezionando così ceppi resistenti che si diffondono nell'ambiente.
Nel 2018 la Commissione Europea si è espressa a favore del divieto dell'uso preventivo degli antibiotici nei mangimi medicati in tutta Europa e successivamente il Parlamento euroepo ha confermato il divieto dell’uso preventivo di antibiotici negli allevamenti in tutta l’Ue e permesso solo a determinate condizioni. https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/LSU/?uri=CELEX:32019R0006
Il Ministero della Salute ha varato le "Linee guida per la promozione dell'uso prudente degli antimicrobici negli allevamenti zootecnici per la promozione dell'antimicrobico resistenza" www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2782_allegato.pdf. Nel documento si analizza la situazione e le possibili strategie, proponendo considerazioni interessanti sul benessere animale di cui si sottolinea l'importanza di una corretta prevenzione garantendo agli animali non solo un ambiente pulito e confortevole ma anche libertà di movimento e possibilità di socializzare con i propri simili esprimendo comportamenti tipici della specie.
Sembrano buoni propositi.
Ma i buoni propositi non bastano visto come, nella realtà, gli allevamenti intensivi vengono gestiti. L'orrore di questi ambienti si scopre, non dalle parole che possono essere contestate, ma dai filmati di investigazioni effettuate da volontari che documentano le condizioni igieniche raccapriccianti, mutilazioni illegali e routinarie e cannibalismo nei suini, mucche lasciate morire di fame e sete, blatte nelle cisterne di latte, animali negli escrementi...... ecc.
I filmati non mentono:
ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. ecc............
Quindi è difficile definire "guida pratica" le linee guida del Ministero, un elenco di suggerimenti che non indica i tempi delle azioni nè prevede controlli e sanzioni. Non sono norme giuridiche.
Per combattere la resistenza agli antibiotici è necessario riconoscere il legame tra la salute umana e quella animale e ridurre il consumo di carne è fondamentale "in ogni caso e in ogni ambito di impiego, in campo umano così come in quello animale o ambientale con l'adozione di una strategia di lotta basata sulle indicazioni internazionali che chiedono di affrontare il problema in maniera globale, in una prospettiva definita One Health" come dichiarato da Fabrizio de Stefani, direttore del Servizio veterinario d’igiene degli alimenti di origine animale dell’USLL 7 del Veneto https://ilfattoalimentare.it/antimicrobici-resistenza-allevamenti.html
"One Health" è un'espressione usata per descrivere un principio che riconosce la salute umana e animale come fortemente interconnesse e include anche l'ambiente. Ne abbiamo un esempio in questo periodo in cui il coronavirus sta compiendo la sua devastazione. Perché, come dice David Quammen giornalista scientifico autore di Spillover: «là dove si abbattono gli alberi e si uccide la fauna, i germi del posto si trovano a volare in giro, come polvere che si alza dalle macerie».
Dal 18 al 24 novembre 2019 si è svolta la Settimana mondiale degli antibiotici, promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità OMS per sensibilizzare la popolazione sul corretto uso di questi farmaci e sui rischi connessi al fenomeno dell’antibiotico resistenza (AMR) www.ciwf.it/news/2019/11/antibiotici-e-allevamenti-6-cose-da-sapere
Riassumendo, l'antibiotico resistenza deriva dall'uso smodato che facciamo degli antibiotici, soprattutto negli allevamenti intensivi, per lasciare in vita a ingrassare animali che altrimenti morirebbero per le crudeli condizioni in cui vengono fatti vivere ma che, in realtà, vivono come macchine, cose, oggetti, tali e quali li definì Cartesio, nel 1600, mentre amputava le zampe ai cani e sosteneva che le urla e i lamenti erano come il rumore delle lancette di un orologio.
Noi abbiamo capito che civiltà significa rispetto di ogni vita, perchè persone esemplari, filosofi, scienziati ci hanno guidato verso la conoscenza, l'etica e la giustizia. Purtroppo, l'etica di pochi rispetto ai molti, contrasta con le crudeltà vigliaccamente nascoste che alimentano interessi anche questi vigliaccamente nascosti.
A forza di sterminare animali,
si capì che anche sopprimere l'uomo non richiedeva un grande sforzo.
Erasmo da Rotterdam
maggio 2020
Mariangela Corrieri
Presidente Gabbie Vuote ODV Firenze