Un giorno feriale di fine estate 1998, mentre Luigi stava sistemando il
pezzettino di giardino di casa si avvicina un micio, entra nel giardino e
dopo averlo fissato per qualche minuto gli si sdraia letteralmente sui
piedi.
Luigi resta per un attimo sorpreso, poi inizia ad accarezzarlo e
coccolarlo. Era un gran bel panterone, tutto nero con due peletti bianchi
sotto il collo.
Da quel giorno è iniziato a venire sempre più spesso, ci aveva
praticamente adottato. Entrava in casa, mangiava i croccantini e dopo un
po' usciva. Qualche volta si fermava di più per fare anche la siesta.
Il nome Manny gli fu dato da nostro figlio Samuele che all’epoca era
appassionato del gioco “Grim Fandango” il cui protagonista era Manuel
"Manny" Calavera.

Non si è mai saputo da dove venisse. Non era castrato, ma era molto docile
e coccolone.
Con l’arrivo dell’inverno è iniziato a restare a casa anche di notte
uscendo solo di giorno.
Un giorno venne acquistata una stufa alogena e lui quando la vide accesa
si impaurì moltissimo, tanto da non voler più entrare in casa. Piano piano
si riuscì ad abituarlo a quel nuovo “spaventoso aggeggio”.
Come nemico per la pelle aveva un gatto peloso rosso e quando lo
incontrava doveva sempre scappare.
Una domenica mattina incontrandolo per l’ennesima volta, si svegliò in lui
il Dio Marte, gli andò incontro tutto arrabbiato litigandoci di brutto.
Alla fine il gatto rosso scappò via e Manny, con la bava che gli colava
abbondantemente dalla bocca, si ritrovò con tutti i polpastrelli
pieni di peli rossi.
In quel periodo Luigi suonava il violino e Manny era uno spettatore
assiduo… l’unico! Infatti Luigi quando prendeva il violino per
esercitarsi, Manny appena sentiva le prime note correva immediatamente da
lui, gli si metteva di fronte, si sedeva e lo guardava e ascoltava
attentamente fino a che non smetteva.
Manny anche se era un “intenditore” di musica, non gli piaceva la canzone
“Il Garibaldi Innamorato” di Sergio Caputo. Non abbiamo mai capito il
perché, ma appena la sentiva iniziava a ringhiare… “sarà stato un
antigaribaldino?”.
L’estate dopo, nel mese di luglio 1999 siamo andati per dieci giorni al
mare. Il vicino, molto gentilmente ha provveduto a dargli da mangiare.
Al nostro ritorno Menny aveva il pelo tutte a chiazze e lo portammo
immediatamente dal veterinario il quale, oltre a dargli la cura, ci disse
che la perdita del pelo era stata causata da un forte stress.
I vicini ci comunicarono che Manny aveva pianto tutti i giorni sotto la
nostra finestra (abitiamo al pian terreno). Forse il forte stress era
stato causato dalla paura che noi l’avessimo abbandonato… povero Manny,
chissà da dove veniva e cosa aveva dovuto sopportare. Noi non immaginavamo
minimamente che potesse capitare una cosa simile.
C’è da dire che non abbiamo mai avuto problemi a somministrargli la cura.
Era bravo ed era tranquillo a prendere le medicine.
Manny ci ha lasciato in una giornata fredda di metà gennaio 2000.
Maria Rita l’ha cercato molto e qualche giorno dopo una signora, della
strada di sopra, disse che la domenica aveva trovato un gatto nero morto
in mezzo alla strada e suo figlio l’aveva gettato nella spazzatura.
Che brutta fine Manny… ti ricordiamo ancora con affetto.
Luglio 2017
Luigi e Maria Rita