Gentili signori
abbiamo letto, su La Nazione dell'8 marzo scorso, di lupi che hanno
sbranato pecore e agnelli.
A prescindere dall'alto numero di pecore uccise (26) e dall'alto numero
di lupi avvistati (24?) il vero problema è se siano stati i lupi oppure
i cani ferali, vaganti, randagi o gli ibridi cane/lupo ad assalire
il gregge.
L'impossibilità di identificare gli animali è data dal fatto che, per
riconoscere il lupo, serve analizzare sia i suoi caratteri
fenotipici (morfologico, comportamentale, ecologico) sia il suo DNA.
Il lupo è un animale molto schivo, conosce bene l'uomo che lo ha
perseguitato per millenni fino alla quasi estinzione. Non si
avvicinerebbe mai alle case. Può essere quindi scambiato con i cani
ferali (quelli che vivono in modo del tutto indipendente
dall’uomo) i cani vaganti (cani randagi e padronali con una gestione non
controllata) con gli ibridi lupo/cane (visto che il randagismo in Italia
è molto in auge nonostante siano passati ben 34 anni dalla legge
281/91).
Secondo il XIII Rapporto Animali in Città di Legambiente, il 2023 è
stato un anno da “bollino rosso” per l'Italia nella gestione degli
animali d'affezione: 85.000 cani abbandonati (+8,6% rispetto al 2022) e
358.000 randagi mentre in Toscana si stima che i randagi siano
alcune migliaia. Molto più dei lupi che si stimano in Toscana qualche
centinaio.
Inoltre, per non incombere nell'assalto delle pecore e per tutelare gli
animali d'allevamento, ci sono varie modalità (uso di recinzioni
metalliche, elettrificate o miste, con possibilità di essere fisse o
mobili; uso di cani da guardiania) e chi le ha seguite ha quasi
eliminato il pericolo di aggressioni
https://www.youtube.com/watch?v=oOdWZQRQz_0
(guardare fino in fondo).
Ci auguriamo maggiore conoscenza
https://www.iononhopauradellupo.it/.
Cordialmente