Gentili signori
siamo la voce di tantissimi cittadini e di varie associazioni che hanno
sempre protestato per l'ossequio che le Amministrazioni nazionali e
regionali mostrano verso i cacciatori e loro sostenitori.
Cittadini totalmente sfiduciati, emarginati dalla cosiddetta democrazia
(del potere), sfiniti dagli snobbati interventi di contestazione,
osservando come la violenza impera in ogni aspetto della società umana.
Vorremmo che il meglio di noi si ergesse a guida dei comportamenti e dei
valori ma ci accorgiamo che la debolezza, l'indifferenza, l'inettitudine
e, naturalmente, interessi di gruppo, imperano. Non l'interesse di
tutti, del nostro pianeta già affondato nell'
Antropocene, avviato
all'apocalisse che, nel 2025, il Doomsday Clock segna a 89 secondi
dalla mezzanotte, o all'
Earth Overshoot Day il giorno nel quale
l'umanità esaurisce le risorse prodotte e che nel 2025 è caduto il 24
luglio. Non sono leggende ma dati scientifici.
Ma noi speriamo ancora, crediamo nel coraggio di coloro che uscendo dal
torpore possono e potranno abbracciare l'etica e la morale, la legge, il
rispetto e l'empatia, collocarli al primo posto nella scala dei valori
della vita.
Premesso il nostro sconforto, elenchiamo le motivazioni di questa
lettera e, poichè parliamo di fauna selvatica, riassunte in una sola
istanza: l'attuazione dell'Agenda Onu 2030 obiettivo 15 La vita sulla
Terra.
Mentre il WWF Italia e l'IUCN hanno evidenziato che siamo nel pieno
della sesta estinzione di massa della biodiversità con tassi di
estinzione elevatissimi, la protezione ripetutamente invocata dalla
Commissione europea nelle sue Direttive, viene tradita, annientata,
inficiata da piani, deroghe e leggi violate. Le leggi venatorie, il
nuovo ddl n. 1552 e i piani faunistici venatori calpestano la
Costituzione italiana e violano le norme europee, danneggiano gli
agricoltori, tradiscono gli interessi della collettività e mettono a
rischio l'ambiente, la salute e la sicurezza dei cittadini.
Lo sosteniamo sia a livello nazionale italiano, sia a livello regionale
della Toscana che pur essendo un'amministrazione progressista non si
differenzia da quella nazionale conservatrice e si presentano entrambe
come modello ed esempio di quanto sopra espresso. Dimostrazione della
debolezza, dell'inefficienza e dell'inefficacia delle parole della
politica che si credono forti, decise ma, in realtà, sono succubi di
forze oscure, di assenza di valori, di punti di riferimento certi.
Specificando, per il Piano faunistico venatorio toscano
https://www.regione.toscana.it/-/stagione-venatoria-2025-2026
dobbiamo constatare che, già da molti anni, è stato ascoltato ed
accettato soltanto il parere dei cacciatori/agricoltori e mai quello
degli ambientalisti/animalisti. Mai quello che secondo i tanti punti
delle Direttive europee le quali hanno citato, quasi in ogni articolo,
la parola protezione, avrebbe dovuto essere il preliminare di ogni
decisione:
protezione appunto.
Per esempio appare, dalle disposizioni indirizzate alla caccia, che i
piccioni (Columba livia) prima definiti domestici e quindi esclusi dai
piani venatori e poi dichiarati selvatici e quindi cacciabili, ora siano
il danno culmine delle coltivazioni. Perchè quando erano classificati
domestici i danni non si lamentavano in campagna ma solo nelle città?
Quindi d'improvviso, il solo fatto di essere stati definiti selvatici li
ha portati alla tremenda nomea che chiede e autorizza, per loro, lo
sterminio. Che siano animali intelligenti, che ci abbiano servito in
guerra, che servano ora nella medicina, che siano viventi, affettuosi,
senzienti e coscienti (Dichiarazione di Cambridge e Dichiarazione di New
York) non ha alcun valore per l'umano che tende alla carneficina sia di
umani che di animali.
Non c'è da meravigliarsi, crediamo in quel che ha detto Einstein: "Chi
non si cura della verità nelle piccole cose, non merita fiducia in
quelle grandi". E se per piccole cose pensiamo agli animali significa
che la violenza si può distribuire a piene mani, o per legge ma anche
senza legge, soltanto per quell'orgasmo di morte che guida molti umani
troppo umani (Nietzsche) ad avanzare verso l'orrore mai cancellato di
cui siamo stati capaci e la storia ci racconta: come al tempo dello
schiavismo, del colonialismo, del sessismo, del razzismo... ecc. Oggi,
oltre a trascinarci ancora qualcosa degli ultimi ismi, ci tuffiamo a
capofitto nello specismo, anche se l'art. 9 della Costituzione italiana
ci riporta al dovere di tutelare gli animali.
Fino a che gli animali non saranno recepiti come esseri con una loro
etologia, anelli della catena della vita, one health ma come oggetti
utili per il nostro divertimento, resteremo lontano da quell'aforisma di
Leonardo da Vinci: "Verrà il tempo in cui l'uomo non dovrà più uccidere
per mangiare, ed anche l'uccisione di un solo animale sarà considerato
un grave delitto". Figuriamoci per cacciare!!!!
Pertanto, riferendoci al Piano venatorio toscano, fratello simbiotico di
quello nazionale (
programmato da un cacciatore, figlio di
cacciatori, nipote di cacciatori), ci domandiamo:
- che differenza c'è tra progressisti e conservatori, fra
sinistra e destra, tra minoranza e maggioranza quando nella violenza
(quella più facile esercitata anche nella falsità,
nell'interesse, nell'assoluta indifferenza), contro chi non
può difendersi, si usano il potere oligarchico, la sete di denaro,
il piacere di uccidere, l'occultamento della realtà..., quando lo
scopo è identico, i metodi sono identici, impassibili, duri,
dispotici, sordi alla scienza, al rispetto, alle leggi (pensiamo
a tutte quelle norme disattese, infrante come la dispersione del
piombo, il bracconaggio, il traffico di fauna selvatica,
l'intromissione nella proprietà privata.....), indifferenti
alla sofferenza sia degli animali che dei cittadini che li hanno a
cuore, incapaci di riconoscere i propri sbagli e inerti verso il
mantenimento di quella biodiversità tanto acclamata a parole quanto
assolutamente ignorata nei fatti anzi, annientata????
La risposta per noi, sostenuta dai dati reali è: Nessuna.
Secondo il report di Legambiente, in Toscana nel 2024, si sono
verificati 2.587 reati ambientali, con una media di sette al giorno,
ovvero uno ogni circa tre ore, con un aumento rispetto all'anno
precedente dell'11,6%. Questi reati rappresentano il 6,4% del totale
nazionale e collocano la Toscana al sesto posto in Italia per numero di
ecoreati. Quindi perchè meravigliarsi se il Piano faunistico venatorio
vuole incrementare il suo primato? Andando inoltre incontro a procedure
di infrazione europee?
A parte ogni ironia o sarcasmo, in allegato commentiamo, in parte,
il Piano faunistico venatorio della Toscana e
speriamo (Spes ultima dea) che qualcosa, nel tempo, possa cambiare e che
qualcuno, nel tempo, possa sostituire i responsabili di tanti
sconvolgimenti.
Ci uniamo quindi alle tante sigle di associazioni ambientaliste e
animaliste, scienziati, intellettuali, esperti, persone super partes,
nel rinnegare per la sua illogicità, crudeltà e illegalità, il Piano
faunistico venatorio grazie al quale
nessuno dei milioni di animali
si salverà e neppure il centinaio di umani che, come succede ad ogni
stagione venatoria, verranno feriti o uccisi che la Regione
Toscana con delibera 941/24 e successive, ha offerto, con tanta
generosità, ai suoi pregiatissimi amici (
quel misero connubio di
60.000 cacciatori - 500.000 in Italia - e armieri che la riveriscono)
e non per salvare la biodiversità, gli habitat continuamente stravolti,
i boschi distrutti ma per salvare quell'orgasmo di morte al quale nessun
cacciatore vorrebbe rinunciare.
Sperando in un intervento possibile, ringraziamo per l'attenzione