37-Fauna selvatica patrimonio dei cacciatori

Lettera inviata alla Commissione europea, ai ministeri dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, alla Regione Toscana e a vari mass media


Gentili signori

anche se è Gabbie Vuote ODV Firenze che si esprime:
in realtà rappresenta il pensiero e il sentimento di 55 associazioni animaliste e ambientaliste tra cui  Fotograafi Naturalisti Italiani, Medici per l'Ambiente, GRIG Gruppo di Intervento Giuridico, scienziati, normali cittadini, esclusi dalle analisi e non invitati alle discussioni.

D'altra parte come può essere diversamente se il Ministro, incaricato a governare il settore fauna selvatica, è un cacciatore, figlio di cacciatori, nipote di cacciatori?
Non dovrebbe riflettere un conflitto di interessi?

Poichè riteniamo che il DDL maestro rappresenta severi profili di incostituzionalità e contiene diverse violazioni comunitarie, vi presentiamo le nostre osservazioni di cui vi preghiamo tener conto.


PREMESSA

La Corte Costituzionale italiana definisce l'ambiente "valore rilevante per la comunità mentre la caccia è mera facoltà di un gruppo".

In Italia quasi una persona su dieci, il 9,5% della popolazione  (Rapporto Eurispes Italia 2024) è vegetariana o vegana e la crescita dell'alimentazione plant based è esponenziale e incontenibile. I cacciatori in Italia, nel 2024 erano 474.679 (LAC).

Il mondo non è popolato da una sola specie (Homo sapiens) ma da un'infinità di creature che respirano, sentono, provano paura, dolore, angoscia, amore...Che hanno memoria del male ricevuto, discernimento, riconoscenza, coscienza.

Gli animali colpiti dalle armi da fuoco o da trappole possono non morire immediatamente, subendo dolore e stress prolungati; anche quelli spaventati dall’attività venatoria subiscono elevate tensioni psicologiche e fisiologiche. Infine, la gestione post-caccia può essere crudele: animali feriti ma non recuperati muoiono lentamente e, in alcuni casi, la macellazione sul campo non garantisce criteri di umanità, ampliando la sofferenza anche per la mancanza dello stordimento che invece ricevono gli animali d'allevamento.

L'Italia  è stata oggetto di due  procedure di infrazione  per non aver rispettato:
L'Europa ha messo sotto osservazione l'Italia che ha in corso una procedura EU Pilot relativa all'assenza di misure efficaci di contrasto al bracconaggio e alla caccia di specie in declino.

Non c'è differenza di comportamento, per l'attività venatoria, tra destra e sinistra, tra maggioranza e opposizione, tra conservatori e progressisti che in Parlamento accendono battaglie rumorose su ogni argomento di dialogo, anzi, su ogni semplice parola; ambedue le parti concordano nel continuare ad accettare, peggio a incrementare, un'attività primitiva, anacronistica, crudele, distruttiva, ormai superata dal livello culturale cui ci crediamo arrivati, definita sport ma che di sport non ha niente poichè manca una competizione  paritaria tra un fucile e un uccellino il cui peso è minore della cartuccia che lo ucciderà. La caccia è orgasmo di morte altrui, è inchino ai potenti fabbricanti di armi, cartucce e indotto.
Noi crediamo a queste definizioni ma ci sono anche voci che esaltano tale attività come quella della vice presidente della Regione Toscana, delegata alla caccia, che sostiene l'emergere in maniera forte di una nuova cultura: "il cacciatore non è più mal visto ma diventa un gestore del territorio". Come può essere se la stragrande maggioranza degli italiani è contraria all'uccisione di vite innocenti?


ASPETTO ETICO

Constatiamo che gli animali sono ancora considerati per la loro utilità o inutilità e non per coloro che in realtà sono: esseri viventi, senzienti (art. 13 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea TFUE) e con coscienza (Dichiarazione di Cambridge del 2012 e Dichiarazione di New York del 2024 firmate dai massimi scienziati mondiali https://www.thinkdog.it/dichiarazione-new-york-coscienza-animali/ ), così facendo ci uniformiamo allo schiavismo, al razzismo, al sessismo aggiungendo l'ultimo "ismo", lo specismo e dimenticando che siamo tutti anelli della stessa catena e come dice l'Organizzazione Mondiale della Sanità OMS: Esiste una sola salute, One Health, ovvero interdipendenza tra la salute umana, animale e ambientale.

La caccia, in qualunque modo si chiami: controllo, contenimento, prelievo, abbattimento, rimozione, eradicazione tutti termini dietro i quali si nasconde, come effetto placebo, il verbo ammazzare, uccidere, togliere la vita a milioni di vite che vogliono vivere.

Queste vite, secondo l’Associazione internazionale Komitee gegen del Voe-gelmord (www.komitee.de) superano in Italia i 17 milioni di capi all’anno. Secondo altre stime sono molte di più, oltre ai dati del bracconaggio che evidentemente sfuggono alle statistiche ufficiali.
Il declino delle specie cacciate rappresenta una preoccupazione crescente per la conservazione della biodiversità in Italia e in Europa.

Inoltre, lo sterminio dei migratori abbattuti sul suolo italiano fa ribollire di rabbia quei paesi europei ed extraeuropei che, invece, si sforzano di tutelare concretamente gli animali di passaggio, considerati bene di tutta l’umanità. Per questo il Belpaese è stato definito “il cimitero della fauna d’Europa”.

Ma la fauna selvatica non è la sola vittima dei cacciatori, anche i cani, animali d'affezione, protetti dalla legge 281/91 e 189/2004 vengono sacrificati a migliaia dalla caccia https://gabbievuote.it/cani-dei-cinghialai-in-maremma.html.

La legge in vigore, 157/92, dichiara all'art. 1: La fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato ed è tutelata nell'interesse della comunità nazionale ed internazionale.

Nonostante questo:

ASPETTO GIURIDICO

La Costituzione Italiana all'art. 9 recita: La Repubblica tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.
Disciplina le forme di tutela...... e quali sono le forme di tutela in una Repubblica che spara sempre e ovunque? Non rappresenta invece un bene di consumo?

Agenda ONU 2030 Goal 15: Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell'ecosistema terrestre, gestire sostenibilmente le foreste, constrastare la desertificazione, arrestare e far retrocedere il degrado del terreno e fermare la perdita di diversità biologica (se per diversità biologica si intendono milioni di cadaveri nel piatto la caccia non ferma la perdita di diversità biologica).

Green Deal Europeo: proteggere  la biodiversità e gli ecosistemi (come, distruggendo?)
Convenzione delle Nazioni Unite sulla biodiversità COP 16: finanziamento per la biodiversità la cui continua perdita rapresenta una minaccia globale ed esistenziale per l'umanaità.

Il 18 agosto 2024 è entrata in vigore in Europa la Nature Restoration Law, segnata dall'opposizione di alcuni Stati membri tra cui l'Italia.  Legge richiesta da 1 milione di cittadini, 100 imprese, 600 scienziari e 200 ONG per la protezione e il ripristino  degli ecosistemi europei introducendo il reato di ecocidio.
La legge stabilisce che, entro due anni dalla sua entrata in vigore, ogni Stato Membro si doti di un Piano di Ripristino e, oltre a stabilire date precise per il raggiungimento degli obiettivi ovvero il recupero della biodiversità e degli habitat naturali, definisce anche alcuni indici importanti per la conservazione della biodiversità in ambiente agrario e forestale declinando un target specifico, giuridicamente vincolante per gli Stati Membri.

I Piani venatori contrastano con le Direttive Uccelli e Habitat dell'Europa anche privatizzando la natura a favore di elite economiche italiane e straniere. Sono un rischio per la sicurezza pubblica e diniego di ogni conoscenza scientifica a favore di interessi lobbistici. Inoltre vengono  indicate sanzioni fino a 900 euro per chi protesta contro le uccisioni di animali durante le attività di controllo(ovvero uccisione). Dov'è la libertà di opinione?

la Direttiva Uccelli dell’Unione Europea (2009/147/CE) vieta, salvo deroghe (facili da emanare), la cattura di uccelli selvatici e il loro utilizzo come richiami vivi che servono per attirare uccelli liberi che vengono poi uccisi. Uccelli che vivono in gabbie di dimensioni ridottissime e sono costretti a pratiche che alterano profondamente il loro ciclo biologico. Tra queste, la permanenza per mesi al buio e al freddo, in modo da impedire loro di volare e di esprimere i propri comportamenti naturali. L’Italia, tuttavia, ha fatto ampio ricorso a deroghe e concessioni, attirando più volte l’attenzione e le sanzioni delle istituzioni europee. In Europa l’uso dei richiami vivi è ormai fortemente limitato, ma sopravvive in Italia.

Secondo il Living Planet Report (LPR) 2024 del WWF c'è stato un catastrofico calo del 73% della dimensione media delle popolazioni globali di vertebrti selvatici in soli 50 anni (1970-2020).

Il  DDL 1552 sulla modifica della legge 157/92, preso a modello per i Piani regionali che potranno essere integrati in base alle sue disposizioni,  viola la Costituzione italiana e le norme europee, inoltre propone l'affidamento a un organo politico e non scientifico, il Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Nazionale (Il nome stesso rivela  la sua inclinazione), il compito di emanare pareri dello stesso valore rispetto a quelli scientifici di ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, naturalmente indebolito.

Le parole: protezione,  conservazione, mantenimento, recupero, preservazione, ripristino e le frasi: consultazione con la Commissisone europea (che non si fa); sempre che non vi siano altre soluzioni soddisfacenti (che non si cercano); divieto di caccia durante la nidificazione, riproduzione e dipendenza, non distruggere o danneggiare e asportare nidi uova (com'è possibile se si caccia tutto l'anno); si possono prendere misure di protezione più rigorose di quelle previste; si leggono quasi in ogni articolo della Direttiva Uccelli, ma possiamo credere che vengano rispettate leggendo i Piani venatori? Le deroghe sono sempre previste ed è facile trovare la motivazione per emetterle, bastano poche parole.

Per quanto riguarda soprattutto i cinghiali, prime vittime tra i mammiferi, i veri rimedi non vengono presi i considerazione, si continua a frammentare il territorio, non si creano corridoi per favorire l'erratismo come fanno alcuni Paesi europei, non si installano catarifrangenti, non si migliora la cartellonistica stradale, non si predispongono colture dissuasive, non si gestisce appropriatamente il bosco normale habitat del cinghiale, non si persevera nell'installazione di recinzioni elettriche per le colture pregiate ma, soprattutto, nonostante la legge n. 221 del 28 dicembre 2015, collegato ambientale, si continua a foraggiare e ripopolare.

In concreto e sintetizzando, i Piani venatori:

Inoltre:
 
la Commissione europea evidenzia che, in violazione della Direttiva uccelli, ma noi diciamo anche ell'art. 117s della Costituzione italiana, il governo italiano conferisce alle Regioni il potere di autorizzare l'uccisione o la cattura di specie di fauna selvatica.

L'emanazione con legge del calendario venatorio di durata quinquennale blinderebbe i calendari per cinque anni, impedendo il ricorso ai tribunali amministrativi in caso di contenuti non legittimi.


CONCLUSIONE

Stante quanto sopra, chiediamo il ritiro della riforma della legge 157/92 DDL 1552 del Governo Italiano, alla quale si ispirano i Piani venatori toscani (e, probabimente, di altre Regioni italiane),  che rappresenta un attacco diretto alla biodiversità:
Grazie.

Cordiali saluti.

Firenze, 3 novembre 2025

Mariangela Corrieri
Presidente Gabbie Vuote ODV – Firenze
Membro del CAART Coordinamento Associazioni Animaliste Regione Toscana
Membro FIADAA Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente