Gentili signori e signore
abbiamo letto sul sito
https://www.cacciapassione.com/toscana-i-cacciatori-accompagnano-una-scolaresca-sulle-colline-di-pontassieve/
che un cacciatore dell'associazione venatoria Arci Caccia, è stato
coinvolto dalle insegnanti Pasqualina Vallera, Elena Viziati, Nicoletta
Bellezza e Adelina Marino per accompagnare i bambini, della scuola
d'infanzia Bruno Munari di Pontassieve, per conoscere piante e
animali sul Poggio Bardellone e Monte Fiesole.
Un cacciatore insegna ai bambini? Uno che uccide la vita può insegnare
la vita?
Gli insegnamenti possono aver preso due strade.
La prima: ci domandiamo se tale cacciatore, guardia venatoria, abbia
anche detto ai bambini che quegli animali di cui ha loro parlato, felice
e sorridente, lui li uccide, sempre felice e sorridente mentre li
raccoglie sanguinanti da terra.
La seconda: il cacciatore non ha parlato di uccisione e di morte, di
sofferenza e di violenza, quindi ha taciuto ovvero mentito, ha nascosto
le verità e anche questo è antieducativo.
Passi il cacciatore che certamente non ha la capacità di provare e
quindi di parlare di sensibilità, rispetto, empatia, ma non passi il
comportamento delle insegnanti che, o sono cacciatrici, o anche loro
prive di sensibilità, rispetto, empatia.
Non si può ammettere che chi si dedica all'insegnamento camuffi la
violenza verso un essere vivente e senziente (art. 9 della Costituzione
Italiana) oppure la inneggi e, nel contempo calpesti e neghi i più alti
valori umani, ovvero sensibilità, rispetto, empatia, indirizzando i
bambini verso comportamenti freddi, insensibili e violenti.
Grazie per l'attenzione.