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Articoli per la rivista Italia Uomo Ambiente di Pronatura Firenze

Da agosto 2018 Gabbie Vuote collabora con la Rivista Italia Uomo Ambiente di Pronatura Firenze

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Il gatto

Anche il più piccolo dei felini, il gatto, è un capolavoro. Leonardo

Chi è il gatto


Dice il cane al padrone: tu mi ami, tu mi coccoli, tu sei i mio dio.
Dice il gatto al padrone: tu mi ami, tu mi coccoli, io sono il tuo dio.

Ecco questo è il gatto (Felis catus). Un animale fiero, indipendente, aristoccratico, assolutamente libero. Sa amare ma il suo amore si deve meritare. Dolce ma riservato, intelligente ma non obbediente, autonomo ma bisognoso di cure e di affetto.
Domestico ma anche selvatico. Forse per questo spesso non lo capiamo, così continuano a girare sul piccolo felino, dicerie e luoghi comuni che non hanno fondamento scientifico e vengono da un medioevo oscuro evidentemente difficile da dimenticare.
Solitario e schivo in natura, il gatto in casa ama la compagnia.
Ma anche quando vive per strada nelle nostre città, crea colonie in cui condivide il territorio con altri suoi simili. Hanno rapporti diversificati di amicizia, indifferenza, antipatia, proprio come avviene tra gli esseri umani. Le gatte inoltre, allevano e custodiscono insieme i loro piccoli, in una sorta di asilo nido.
Il gatto ha quindi bisogno di socialità, di rapporti e di affetto. Per questo se ne parla come di un animale di tipo “relazionale” (ossia bisognoso di rapportarsi agli altri).

I gatti pensano? Moltissimo. Sognano, fanno progetti, ricordano. Se ne stanno immobili per ore ma in realtà non dormono e sono attenti a tutto quello che succede. Certo il gatto è un animale complicato. Gli scienziati li hanno studiati a lungo e hanno scoperto cose straordinarie, soprattutto sulla loro intelligenza.

Essere amico di un gatto vuol dire tener conto di moltissimi aspetti: la loro curiosità, la delicatezza, l'eleganza, la grazia, la loro indipendenza. Del fatto che sono permalosi, schizzinosi e riservati e che detestano i rumori forti.

Non è dato sapere con certezza quando ebbe inizio il processo di addomesticamento, ma prove certe di convivenza pacifica tra gatto e uomo si trovano nell’antico Egitto (il gatto veniva rappresentato in pitture e incisioni ben 3500 anni fa).

Gli Egizi adoravano il gatto e fin dagli inizi, in questa civiltà, il suo ruolo fu quello di oggetto di culto e simbolo religioso. Dopo la morte, i gatti “egiziani” venivano imbalsamati, mummificati, talvolta messi in sarcofagi a forma di gatto, e sepolti in enormi cimiteri per gatti. Gli Egizi veneravano la dea Bastet con testa di gatto.
Anche i Greci e i Romani amarono molto il gatto, considerandolo già un animale da compagnia.

Nel Medioevo però i gatti vissero periodi molto duri. Con la diffusione della cristianità, infatti, l’atteggiamento nei confronti del gatto mutò in maniera radicale. Il papa Gregorio IX dichiarò che i gatti erano "creature diaboliche" e per tale motivo furono vittime di persecuzioni feroci, sevizie e torture, gettati dai campanili delle chiese, perseguitati in tutta Europa.

Quando la peste nera si abbattè sull'Europa i gatti vennero riabilitati e la loro sorte migliorò.

Ma un secolo dopo, durante l'inquisizione il papa Innocenzo VIII condannò nuovamente i gatti come rappresentazione del male, accusati di poteri di magia nera, al servizio di streghe o fattucchiere e in migliaia furono bruciati vivi, murati vivi nelle case durante la costruzione come buon auspicio.

Nei secoli successivi il gatto conobbe scarsa considerazione, dato che erano ancora vive molte superstizioni.
Solo nel XIX secolo, grazie alla seconda rivoluzione industriale, alla diffusione della cultura e del benessere, a personaggi famosi che amavano i gatti (come il cardinale Richelieu), il felino riprese ad essere considerato un animale da compagnia per l’uomo. Venne accolto nelle case e finalmente rispettato, comparendo in dipinti, fotografie, illustrazioni, pagine di letteratura. La rinnovata passione per il gatto fece nascere i primi allevamenti, ma anche le prime associazioni ed esposizioni feline.

Il gatto è sempre stato prediletto dagli artisti di ogni cultura ed epoca, fin dalla notte dei tempi. E' forse l’animale che più ha ispirato l’opera di scrittori, pittori e scultori che, sedotti dalla sua personalità enigmatica e indecifrabile, dalle sue movenze sinuose ed estremamente eleganti, dal suo spirito un po’ domestico e un po’ selvatico, lo hanno rappresentato in tutte le forme artistiche, dalla pittura alla letteratura, dal cinema alla musica.

Ai giorni nostri il gatto, con la sua intelligenza ed eleganza, è uno degli animali da compagnia più diffusi in tutto il mondo. Diversi studi evidenziano come la compagnia di un gatto possa aiutare le persone con problemi psichici, le persone sole o stressate abbassandone la tensione. L'essere umano viene considerato dal gatto come una madre sostitutiva che procura cibo e garantisce protezione.

I gatti di nessuno non sono randagi ma liberi. Si riuniscono in colonie e sono accuditi dai volontari: gattare e gattari.

Come esistono cani famosi, esistono anche gatti famosi. Uno di loro è Dewey Readmore Books che è stato il gatto della Biblioteca pubblica di Spencer (Iowa), diventato famoso in tutto il mondo. La storia di questo gatto ha ispirato il ibro Io e Dewey: la storia del gatto di biblioteca che ha comosso il mondo, scritto dalla bibliotecaria di Spencer Vicki Myron.

Nel regno Unito è stato costruito il monumento a Brutus un gatto che giorno dopo giorno ha accolto con coccole e fusa i clienti di un supermercato.

Un monumento anche a Ettore il gatto mascotte dei pescatori di Viareggio.

In Europa i pet più numerosi sono i gatti, più di 70 milioni: la Francia è il paese con il maggior numero di felini. In Italia i gatti 7,5 milioni) hanno superato in numero i cani (6,9 milioni).

In Austria cani e gatti non possono essere venduti nei negozi per animali.

Nei Paesi Bassi, Canada, Inghilterra (che ha emesso l'Animal Welfare Act), Danimarca, Buthan... la cura degli animali è considerato un dovere morale della società.

Tutti sanno che in Giappone, i gatti, sono amatissimi. In Giappone sono nati i primi Neko caffè dove i gatti girano liberi fra i tavoli. A Tokio ne esistono una quarantina ma si trovano anche a Londra, Parigi, Vienna, Bruxelles, Budapest, Copenaghen, Madrid, Amsterdam, Berlino...Il primo Cat cafè d'Italia è nato a Torino ma esistono anche a Milano, Roma, Palermo, Alessandria, Prato.... Sono felini spesso recuperati dalla strada. Il Paese ospita anche l’isola di Tashirojima, dove la presenza umana è ridotta a non più di 100 residenti e quella felina la supera del doppio. Liberi di muoversi a loro piacimento, sono loro i padroni dell’isola, ben nutriti e assistiti dai residenti e dai visitatori.

Nel cuore della verdeggiante Malesia, terra di miti e di leggende, si trova Kuching, la Città dei Gatti. Affascinante, misterioso e ricco di storia, l’antico centro abitato sorge sulle sponde del fiume Sarawak e il suo nome tradotto significa proprio Gatto. Il felino è il simbolo di questa città, riprodotto in tutti gli arredi urbani dalle fontane alle statue, dai souvenir alle feste pagane. Perfino i tombini in questa città assumono i suoi lineamenti!

Come vivono i gatti liberi in Italia


I gatti liberi delle colonie feline, censiti dal comune, sono accuditi dai volontari regolarmente registrati presso l'ufficio comunale competente. Si preoccupano a loro spese di curare e sfamare i felini e di farli sterilizzare presso le ASL veterinarie.

Il sindaco e la ASL hanno il compito di proteggerli e tutelarli in quanto patrimonio indisponibile dello Stato, di sterilizzarli e di non spostarli dal luogo dove vivono. Purtroppo non sempre accade.

I gatti sono protetti dalla legge 281/91, come animali d'affezione. Nessuna norma di legge, nè statale nè regionale, proibisce di alimentare i gatti nei loro habitat, pubblici o privati che siano (sentenza n. 23693/2009 Tribunale di Milano, varie sentenze della Corte di Cassazione).

Anche i gatti liberi, come i cani, sono soggetti ad avvelenamenti, torture di ogni tipo, malattie, affamamento e morti precoci. Come i cani vengono anche esportati per mezzo di staffette di falsi animalisti verso i paesi del centro nord Europa. Di loro si perdono le tracce.

A migliaia, sono usati per la vivisezione.

I gatti sono più soggetti dei cani ad essere maltrattati e torturati. Anche i gatti di casa vengono abbandonati ma muoiono in numero maggiore rispetto ai cani. Sono quasi 3 milioni.

Dio ha creato il gatto per procurare all’uomo la gioia di accarezzare la tigre (J. Mery)

Veterinari gratis per chi adotta un cane o un gatto: la proposta diventa legge

La musica e i gatti sono un ottimo rifugio dalle miserie della vita. Albert Schweitzer

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Firenze, dicembre 2019

Mariangela Corrieri
Presidente Gabbie Vuote ODV Firenze



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