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Articoli per la rivista Italia Uomo Ambiente di Pronatura Firenze

Da agosto 2018 Gabbie Vuote collabora con la Rivista Italia Uomo Ambiente di Pronatura Firenze

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IL MAIALE


Chi è


Il maiale è un cinghiale che l'uomo ha addomesticato circa 7.000 anni fa. Maiali e cinghiali appartengono alla stessa specie Sus scrofa.
Secondo Roberto Marchesini (filosofo, etologo, saggista), il maiale è un animale da compagnia a tutti gli effetti, un animale unico ed eccezionale, dalle grandi capacità comunicative. I maiali sono dei grandi chiacchieroni, imparano il loro nome e tendono a rispondere con un sonoro grugnito. Comunicano con noi umani e fra loro con grugniti sempre diversi. Un grugnito per l'allerta uno per il cibo uno per il saluto e anche per il rammarico.

Chi vive con un maiale per amico, dichiara che questi animali sono speciali, affettuosi pacifici, molto intelligenti, curiosi e protettivi nei confronti del loro branco umano o animale che sia. Amano l'acqua, giocano con la neve e se si butta loro una palla la riportano come fa il cane. Amano la musica e se sentono suonare si rilassano e si appisolano. Se una persona canta grugniscono con lei.
Adorano le carezze sulla pancia e gorgheggiano di felicità muovendo la coda come fa il cane.
Sono animali molto delicati, mai invadenti non amano la confusione. I maiali si divertono e  ridono quando sono rilassati e in pace con il mondo. Lanciano grugniti di dolore alla morte di uno di loro. Sono ricettivi, possono persino essere permalosi se vengono sgridati e, contrariamente a quanto si crede, sono molto puliti. Si rotolano nel fango quando devono proteggersi dal sole e dagli insetti. Sono attenti all'igiene e fanno i bisogni sempre nello stesso posto, mai nei luoghi in cui dormono. Ci tengono a dormire in giacigli di paglia puliti e asciutti.

Gli allevamenti intensivi


I maiali sono gli ultimi fra gli ultimi.
A prescindere dai pochi maiali salvati dalla morte, che vivono nelle famiglie o nei santuari, questi animali vengono allevati per l’alimentazione anche se la correlazione fra consumo di carne e problemi di salute non è una novità: lo aveva già dichiarato nel 2015 la IARC (International Agency for Research on Cancer) per conto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. A darne ulteriore conferma è stato, nel 2017, un altro ente autorevole, la rivista scientifica British Medical Journal che sottolinea come il consumo di questi alimenti incrementa la mortalità umana che può arrivare addirittura al 26%.
In Italia esistono 26.000 allevamenti, quasi tutti illegali o che praticano l’illegalità, dove vengono uccisi ogni anno 12 milioni di maiali. Per lo più si concentrano in Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto (84%).
Gli animali all’ingrasso vivono in situazioni di sovraffollamento che provocano stress e anche aggressioni, sotto la luce artificiale, sui pavimenti a grate in cui si incastrano le zampe, con le deiezioni che finiscono nei pastoni. In Italia i maiali vengono macellati a 9 mesi di vita per 160 kg di peso.

Le scrofe vengono inseminate artificialmente all'interno di piccolissime gabbie di gestazione dove vivranno quasi tutta la loro breve vita, parto dopo parto per poi finire al macello come tutti gli altri, storditi con una scarica elettrica e subito dopo con un colpo in testa. Infine sgozzati e lasciati agonizzanti per diversi minuti.

Negli ultimi anni varie associazioni hanno svolto indagini in incognito negli allevamenti  (Nemesi animale, Animal Equality, Essere animali, LAV). Un viaggio all'inferno.

Sono stati trovati:
. maiali feriti con orecchie e code mangiate (cannibalismo),
. cadaveri lasciati nei corridoi pieni di vermi
. scrofe con le vagine rovinate da infezioni
. piccoli incapaci di camminare con le zampe incastrate nelle grate del pavimento
. piccoli schiacciati dalle madri nelle gabbie di gestazione
. decine e decine di tumori non curati e infezioni agli occhi
. animali in fin di vita lasciati agonizzare
. maiali ammassati, feriti anche gravemente, con le code mozzate ancora sanguinanti
. topi che circolano liberamente

Trattamento dei lattonzoli


Ma, l'efferatezza maggiore viene compiuta nei primi sette giorni di vita ai lattonzoli. I maialini appena nati vengono strappati con violenza alla madre. Il maialino urla per il dolore e lo spavento mentre la madre assiste impotente e osserva disperata, chiusa dentro la sua gabbia di gestazione. Il neonato viene sottoposto a ripetute iniezioni di ferro, alla castrazione chirurgica (per evitare l'odore di verro della carne causato da un ormone che però ha un'incidenza del solo 3,31% ed esistono alternative come la vaccinazione usata già in 63 paesi del mondo), all'amputazione della coda e infine alla stroncatura dei denti. Il tutto senza anestesia, con un unico bisturi per lo più non sterilizzato, praticato da semplici operai senza la presenza di un veterinario. Terminate le amputazioni vengono letteralmente scaraventati sanguinanti nei box come fossero sacchi di spazzatura.

Nel 2014 il 67% dei suini allevati in Ue sono stati castrati (83 milioni di maschi su 124 complessivi)
 
Tutto ciò è considerato legale dalla normativa in vigore negli stati europei.
L'assurdità è che da una parte abbiamo leggi che difendono gi animali e dall'altra forme di tortura legalizzate.

Prosciuttopoli 2018


Mentre i maiali, le scrofe, i suinetti di pochi giorni vivono il loro inferno senza che controlli, leggi ed etica facciano capolino, i motivi economici aprono la porta allo scandalo.
Dalla Procura di Torino e di Pordenone, nel 2018,  sono stati posti sotto inchiesta 140 allevamenti e centinaia di allevatori con l'accusa di frode in commercio per il  prosciutto di Parma e di San Daniele. Anzichè utilizzare maiali della razza Duroc italiana come pretende il disciplinare, hanno usato quella danese a crescita veloce, praticamente ledendo l'immagine del prodotto Dop e facendo pagare al consumatore cifre più alte.
Contemporaneamente sono stati commissariati dal Ministero per 6 mesi i due organi di controllo che non hanno controllato (Istituto Parma Qualità e Ifcq Certificazioni). Sono state comminate multe molto salate agli allevatori e cambiati i vertici dei due organi direttivi.
Il paradosso è che nonostante l'eccezionalità della notizia, i media non ne hanno parlato e neppure Coldiretti, o pochissimo, sottovoce, solo a livello locale.
Di fronte al paventato rischio di collasso del mercato del settore il procuratore di Torino ha accolto l'idea di Assosuini di convocare una riunione tra le parti per chiarire l'estensione del fenomeno.

Buone pratiche


1) Già nel 2009 la FVE Federazione Europea dei Veterinari si è dichiarata ufficialmente contraria alla pratica della castrazione chirurgica dei suini e a favore dell'adozione dell'immunovaccino. Incredibilmente la delegazione italiana dei veterinari si è astenuta dal votare questa mozione.
Nel 2010 è arrivata DICHIARAZIONE DI BRUXELLES: Boars 2018 - Fine della castrazione entro il 1 gennaio 2018 (firmata anche dall'Italia).  Ma la castrazione chirurgica è ancora in auge.
Inghilterra e Irlanda non praticano la castrazione da tempo. Spagna e Portogallo l'hanno ridotta dell'80%. Altri Paesi hanno preso l'impegno di praticare la castrazione con l'anestesia.

2) In Francia è stato appena pubblicato (marzo 2018) il primo codice giuridico dei diritti degli animali d'Europa. In più di mille pagine è stata raccolta tutta la legislazione in vigore che riguarda gli animali per aprire la strada a un prossimo passo: il riconoscimento della personalità giuridica degli animali (negli Stati Uniti e in Argentina per alcuni animali di zoo e laboratori è stato riconosciuto lo status giuridico).

3) Ci sono persone meravigliose che praticano la compassione e l'empatia, che salvano gli animali dalle atrocità, creano rifugi chiamati santuari, più di 30 in Italia (tanti altri piccoli o familiari), dove migliaia di animali sottratti ai macelli, agli allevamenti intensivi e ai maltrattamenti possono riappropriarsi della loro vita.

Anche se siamo contrari allo sfruttamento di ogni animale, contrari alla loro insopportabile e aberrante schiavitù, tortura e morte, contrari a considerarli merce quando sono esseri viventi e senzienti (art. 13 del Trattato di Lisbona dell’Unione Europea), ci stiamo attivando per leggi che vietino le amputazioni dei suinetti, che vietino le gabbie di contenzione per le scrofe, che impongano controlli severi per il benessere degli animali negli allevamenti.

Ottobre 2018

Mariangela Corrieri
Presidente Gabbie Vuote ODV Firenze

Per approfondimenti:









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