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Articoli per la rivista Italia Uomo Ambiente di Pronatura Firenze

Da agosto 2018 Gabbie Vuote collabora con la Rivista Italia Uomo Ambiente di Pronatura Firenze

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LA SESTA ESTINZIONE DI MASSA


La sesta estinzione di massa è in corso in questa era geologica definita Antropocene.

Fino al 1970 il nostro pianeta era sufficiente per far fronte al consumo umano.  Secondo il Global Footprint Network, l'Overshoot Day del pianeta, la data entro la quale viene esaurito il budget di natura a disposizione,  è caduto  il 29 luglio, per l'Europa  il 10 maggio, per l'Italia il 15 maggio. A questi ritmi sarebbero necessari 2,8 pianeti Terra per sostenere la domanda. Infatti l'impronta ecologica pro capite, ovvero le risorse terrestri e marine consumate da ogni europeo è più alta del pianeta insieme a quella degli Stati Uniti.

La ricerca italiana pubblicata sulla rivista Biological Theory e condotta da Paolo Rognini del Dipartimento i Sienze Politiche dell'Unversità- di Pisa  stabilisce che "Stiamo scoprendo che i nostri crani ospitano cervelli che danno ancora risposta ancestrali non adattative all'era in cui viviamo. In pratica abbiamo alcuni comportamenti residui di risposte arcaiche che ci porteranno a distruggere il pianeta e, di conseguenza, noi stessi, realizzando così una versione del tutto inedita dell'evoluzione: l'autoestinzione di una specie".  Rognini continua: "Siamo portatori di un atteggiamento predatorio nei confronti del mondo che ci sta intorno e solo modificando la nostra cultura riusciremo a non far scomparire la specie umana".

L'emissione di gas serra nell'atmosfera produce il riscaldamento globale e quindi il cambiamento climatico e, in tutta questa sarabanda, l'ultimo perfetto inserimento è rappresentato dal coronavirus che, predilige il caldo umido delle nuove condizioni ambientali facilitate dalla distruzione degli ecosistemi, dall'inquinamento e dall'aumento della popolazione i nostri nemici stanno vivendo una rivoluzine epocale: viaggiano in aereo, in nave, si diffondono tra la folla e approfittano dell'assenza o della scomparsa di piante e animali che in qualche modo li trattenevano, della intensificazione degli allevamenti, dell'intensificazine della caccia e del traffico di animali selvatici, quarto mercato criminale del pianeta secondo il WWF.

Il costo globale dei disastri naturali è stato stimato, negli ultimi vent'anni, in 520 miliardi di dollari l'anno e l'Italia rientra purtroppo nei primi dieci paesi al mondo che ha subito in questo periodo i danni amggiori.

L'Italia è "il Paese più bello del mondo" ma pochi conoscono i suoi primati negativi.
Eccoli:
  • Con 60.000 specie animali e 6.000 vegetali è il Paese europeo con il più elevato livello di diversità biologica ma ben il 70% delle specie di animali vertebrati sono considerate minacciate o in pericolo di estinzione e quasi 1.000 specie di piante e fiori rischiano di scomparire.
  • Nel 2019 il Fish Dependence Day, la data che simboleggia l'esaurimento delle scorte di pesce, molluschi e crostacei, in Europa è caduto il 9 luglio, in Italia il 6 aprile.
  • Nella classifica del Global Footprint Network, siamo noni nell'elenco mondiale perchè il nostro Overshoot Day è caduto il 15 maggio. Emerge che se tutti gli abitanti del globo vivessero come gli italiani ci sarebbe bisogno di 2,8 pianeti Terra per sostenerne i consumi.
  • l'Italia è al vertice della classifica europea per i danni prodotti dalle calamità naturali a causa della mancata prevenzione.
  • Dal rapporto FAO risulta che ben il 70% delle aree deforestate in Amazzonia sono occupate da pascoli, il resto da coltivazioni di foraggio per gli animali. Confagricoltura segnala che l'Italia è stata negli ultimi anni il principale importatore europeo di carne bovina dal Brasile contribuendo così, attraverso i propri consumi di carne, alla deforestazione dell’Amazzonia.
  • Secondo l’ISPRA in Italia il 7% circa di tutte le morti per cause naturali è da imputare all’inquinamento atmosferico. Inoltre il nostro Paese è il secondo in Europa per decessi prematuri, dopo la Germania.
  • Secondo il report della Commissione europea, febbraio 2020, in Italia solo il 43% dei fiumi sono in buona salute con 40 specie ittiche a rischio. La Commissione europea ha avviato, nei confronti del nostro Paese, l'istruttoria per l'apertura formale di una procedura di infrazione per violazione del diritto comunitario.
  • In Europa l’impiego di fertilizzanti azotati è regolato dalla cosiddetta “direttiva nitrati” ma l’Italia, nel 2018, è stata messa in mora per la violazione della direttiva perché il nostro Paese  “non ha designato tutte le zone vulnerabili ai nitrati, non ha monitorato le proprie acque e non ha adottato misure supplementari".
  • L'Italia da un lato subisce gli impatti pesanti dovuti all'inquinamento da plastica, avendo la maggiore estensione costiera nel Mediterraneo, dall'altro contribuisce allo stesso essendo il secondo produttore di plastica del continente dopo la Germania. Il rapporto di Greenpeace indica come l'Italia sia l'undicesimo paese esportatore globale di plastica. Ogni italiano, secondo il Fatto Quotidiano del 2019, per l'uso di bottglie di plastica si è collocato al secondo posto nel mondo dopo il Messico.
  • Dal “Rapporto Italia 2020” ritratto della situazione economica, politica e socioculturale del nostro Paese risulta che l’Italia conquista il record negativo europeo per l’obesità infantile maschile, al secondo posto dopo Cipro, e al quarto per quello femminile.
  • Secondo la Società italiana di Pediatria, l'Italia  è al primo posto in Europa per i tumori nei bambini che sono in aumento.
  • L’Italia risulta il secondo Paese in Europa per l’utilizzo di antibiotici negli allevamenti contribuendo all'antibiotico resistenza e alla morte che, i superbatteri resistenti, provocano ogni anno di 700.000 persone nel mondo, 33mila in Europa, 10mila in Italia.
  • In Europa, secondo l’IUCN Unione Mondiale per la Conservazione della Natura, quasi la metà delle specie arboree è a rischio. L'industria italiana del legno è la prima in Europa.
  • Prima dell’insorgenza dell’attuale crisi sanitaria, l’Italia figurava quale primo paese dell’Unione Europea per morti da inquinamento atmosferico (patologie respiratorie e cardiovascolari) con 91.000 vittime/anno secondo il Ministero dell’Ambiente.

Ma:
  • L’Italia, per il 2020, ha previsto una spesa di 26,3 miliardi di euro, il massimo registrato per la produzione di armi.  L’Italia è anche il secondo maggior produttore mondiale di “armi comuni” ovvero quelle per l’utilizzo sportivo, venatorio o per difesa personale. In Italia ci sono 231 fabbriche di armi comuni e ben 334 aziende sono annoverate nel registro delle imprese a produzione militare. Ce n'è invece solo una in tutta Italia che produce respiratori polmonari, per l'acquisto dei quali dipendiamo dall'estero. l’indice della forza militare (PoweIndex) dei 208 Paesi del mondo (le potenze più temibili che dispongono dell’esercito più forte), è risultato che, nel 2020, al primo posto si trovano gli Stati Uniti d’America, al secondo la Russia, al terzo la Cina… e, “solo” al dodicesimo l’Italia.

“Non compiaciamoci troppo delle vittorie umane sulla natura.

Per ognuna di queste vittorie la natura prende la sua vendetta su di noi.

Ogni vittoria, è vero, in prima istanza ci porta ai risultati attesi, ma in seconda e terza istanza ha effetti abbastanza diversi e imprevisti che troppo spesso cancellano i primi”

Friedrich Engels

Mariangela Corrieri
Presidente Gabbie Vuote ODV Firenze




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