NUTRIE: PRIMA UTILI POI NOCIVE
Lettera inviata a vari indirizzi del Comune di Ravenna e a vari quotidiani
Gentili signori
sottoscriviamo l’interrogazione promossa dalle associazioni CLAMA ed Essere Animali http://www.assclama.org/home.php?mItem=87&Lang=it&Item=lettere contro lo sterminio delle nutrie.
Protestiamo per la facilità con cui si inventano, sostengono e risolvono problemi con l'uccisione, unica soluzione prescelta per la sua facilità (ci sono i fucili e ci sono i cacciatori) e per lo sfogo di quella violenza insita nel DNA umano dalla quale solo l'intelligenza e i più alti valori potrebbero esonerarci.
Perchè uccidere le nutrie quando esiste un sistema sperimentato dal biologo Samuele Venturini che si basa su un contenimento `naturale´, dove individui riproduttori sterilizzati, continuando a difendere il territorio in competizione per il cibo e gli spazi con gli individui fertili, impediscano fenomeni di immigrazione e riducano il tasso riproduttivo della colonia. E' un sistema indolore, rispettoso della vita e sicuramente più gradito dell´uccisione cruenta, che risulta impopolare presso il pubblico più sensibile.
Il dr. Venturini da tempo sta sperimentando la sterilizzazione nell´area urbana e suburbana del comune di Buccinasco (Milano) e i risultati positivi spingono a proseguire per questa strada.
Perchè sempre uccidere e solo uccidere?
Colpevole di non servire più all'industria della pelliccia per la quale è stata importata nel 1921. Colpevole quindi di essere stata liberata dai pellicciai sul territorio italiano; colpevole di essere una specie alloctona anche se non è arrivata a nuoto dall'America latina; colpevole di essersi ben ambientata e naturalizzata come stabilisce l'ex INFS ora ISPRA; colpevole infine, a detta degli umani, di provocare il cedimento degli argini e quindi disastri. In una parola, sommamente colpevole.
Ma siamo certi della concretezza e verosimiglianza delle nostre accuse?
Siamo certi che la nutria non sia altro che un facile bersaglio della nostre irresponsabili disattenzioni verso l'ambiente, il sistema idrogeologico, la ripulitura dei corsi d'acqua dai detriti, la manutenzione degli argini?
Siamo certi di non aver trovato un facile capro espiatorio giusto per sottrarci alle gravi responsabilità sociali e istituzionali?
Quante sono le alluvioni, le esondazioni, quanti gli smottamenti, gli allagamenti, quante le frane........di cui, si dice, è responsabile la nutria ma, invece, la nostra incapacità di controllo e di intervento?
Noi crediamo soprattutto a quest'ultima ipotesi che, con il favore del cambiamento climatico prodotto da noi e non certo dalla nutria, produce il danno.
La nutria che molti vogliono eliminare (e lo fanno con il peggiore dei modi: bastonate, veleni, gas, fucilate...), ha però tanti amici, quelli che rispettano la vita in ogni sua forma, quelli che pretendono dalla società umana la cura del territorio, l'equlibrio ecologico, il rispetto delle leggi e il rifiuto della vittima sacrificale. Quelli che ritengono che l'art. 13 del Trattato di Lisbona debba essere rispettato.
In allegato il risultato sintetico di uno studio che vorremmo le istituzioni approfondissero consultando chi della nutria conosce "vita, morte e miracoli". Per esempio il già citato biologo-castorologo Samuele Venturini
e non le associazioni di categoria interessate ma disinformate.
Secondo analisi di Istituti Zooprofilattici, in Italia la nutria non rappresenta nessun pericolo igienico-sanitario. Inoltre la stabilità idraulica è compromessa solo dalla scarsa manutenzione dell'uomo sulle proprie infrastrutture. Si è dimostrato anche scientificamente che gli abbattimenti sono inutili, dispendiosi, anti-etici, anti-ecologici e non risolvono affatto il problema ma anzi lo amplificano. Infatti la pressione venatoria e il disturbo causato dall'uomo con i piani di contenimento senza criterio provocano un aumento del numero di nati per parto e un incremento del tasso di immigrazione oltre che un aumento della lunghezza delle tane.
Anche l'IUCN - Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, nell'agosto 2010 dichiarava che "solo in determinati contesti di origine antropica la nutria può essere concausa di uno squilibrio ambientale il cui motivo va ricercato nelle campagne di abbattimento che sono la principale ragione dell'incremento di questo roditore". Inoltre, sempre L'IUCN, oltre a considerare la nutria in decremento demografico la ritiene "non più specie invasiva in Europa dove, salvo casi particolari, da alcuni anni è considerata fauna naturalizzata che vive in armonia con la natura e la fauna locale".
Ci auguriamo che il rigore intellettuale, l'orgoglio di una scelta indipendente non dettata da pressioni fortemente interessate e, non ultima, l'etica e il rispetto per esseri viventi e quindi senzienti possa modificare e guidare le vostre decisioni.
Alleghiamo una breve relazione sulla Nutria che potrebbe servire come guida a una ricerca priva di condizionamenti.
Grazie per l'attenzione.
Firenze, 30 gennaio 2015
Mariangela Corrieri
Associazione Gabbie Vuote – Firenze