Articoli per la rivista Italia Uomo Ambiente di Pronatura Firenze
Da agosto 2018 Gabbie Vuote collabora con la Rivista Italia Uomo Ambiente di Pronatura Firenze
Animali Poesia
Sono partita per la Lunigiana dove una delle mie sorelle ha una casa.
Il primo giorno di vacanza è stato subito di dolore perché abbiamo trovato un gattino tipo certosino, scheletrico.
Siamo scese dalla macchina e lui ha attraversato la strada e ci è venuto incontro. Lo abbiamo raccolto, portato a casa. Non mangiava ma voleva coccole a non finire. Si strusciava alle gambe, faceva le fusa, mi dava le testatine, mi guardava negli occhi, non aveva paura dei cani.... e poi, quando siamo scese al piano terra, ci ha chiamato con un dolce miao facendo capolino dalla cima delle scale.
Naturalmente abbiamo cercato un veterinario. Anzi due. Il primo non ci ha persuaso e quindi siamo andate ad Aulla presso una clinica più attrezzata che dopo una radiografia e una visita, ha fatto una brutta diagnosi: difficile il recupero. Lo hanno trattenuto per le flebo idratanti , iniezioni di antibiotico ecc., fino a sabato mattina giorno in cui siamo ripartite.
In macchina neppure un miao. Dolce e affettuoso all'inverosimile. Mai avuto un gattino così tenero e commovente nel chiedere affetto.
Questo gattino per la sua dolcezza straordinaria, mi ha strappato il cuore. Avevo però speranze ma stamani, il veterinario da cui ieri lo avevo portato e di cui mi servo a Firenze, mi ha confermato la bruttissima situazione e che non sarebbe sopravvissuto; non mangia, ha feci liquide, è pelle e ossa, senza muscoli....niente. Dice che è un gattino giovane e che non mangia da almeno tre settimane.
Quando mi ha detto così, oggi, domenica, non ho potuto fare a meno di disperarmi perchè lo voglio salvare. Domani gli farà il prelievo di sangue per arrivare ad una diagnosa più certa. Dopo un'ora mi dirà e io andrò. Se deve morire voglio essere con lui e tenerlo fra le braccia.
Pur amando da sempre e tantissimo gli animali, tutti gli animali, e avendone avuti tanti con i quali ho condiviso avventure e disavventure, il mio affetto e la cattiveria degli uomini, non mi era mai capitato un rapimento del genere.
Sono sata in contatto con il veterinario fino a stasera quando di persona sono andata da lui.
Mi ha detto che ieri stava molto male, che dondolava la testa e che lui credeva morisse. Oggi però è stato meglio. Lui lo cura.
Gli ha ribadito che non m'importa quanto costi curarlo che lo voglio sano e salvo.
Devo tornare tra due ore, verso le 19, dopo che gli ha fatto l'esame del sangue (che doveva fare stamani)
Se quanto mi dice non mi persuade lo riprendo con una scusa e lo porto altrove.
E' tutto una speranza. Quando penso a lui le lacrime arrivano.
Sono tornata dal veterinario, ho seguito l'applicazione della flebo di idratazione, l'iniezione di antibiotico e l'alimentazione. Quest'ultima mi ha un po' rassicurato in quanto il gattino ha mangiato da solo per un po' poi il vet lo ha imboccato.
E' stato bello rivederlo, carezzarlo, sentire le sue testatine e il suo flebile miao.
Sporco come i gatti non sono mai. La coda e il pelo ammazzettati, bagnati (le feci sono quasi liquide), la bocca con pezzettini di cibo o saliva....ma era il mio gattino e l'ho accarezzato e coccolato mentre lui stava tranquillo con la testina fra le mie mani.
Scansando le emozioni, il vet mi ha detto che non ha felv ma fiv (l'aids felino che non è contagioso per gli altri gatti), che ha una grave insufficienza renale che provoca ulcerazioni e, naturalmente, la sua estrema condizione di denutrizione. Per lui la priorità è mangiare.
Due volte al giorno lo idrata con la flebo, una volta al giorno l'antibiotico e poi il cibo.
Le ho chiesto di telefonarmi se qualcosa non va ma lo ha visto migliorato anche se, secondo lui, è sempre in pericolo di vita.
Naturalmente le ho chiesto di fare di tutto per salvarlo, senza badare a spese. Penso di riprenderlo tra qualche giorno quando si pensa si sia stabilizzato e così continuare a casa le cure.
Spero proprio che ce la faccia.
Sto piangendo a dirotto. Stamani ho telefonato e mi hanno detto che stanotte il gattino è morto.
Stanotte è morto. Non riesco a farmene una ragione.
Ho davanti a me il suo musino affettuoso e l'ho lasciato morire.
Per quanto riguarda Luce (giusto nome per lui perché ha acceso un fulmine dentro di me) la sofferenza non finirà mai, resterà dietro le quinte del mio ricordo. Sempre.
Ma, non perderò mai la voglia di andare avanti, la sento come una missione.
Gli animali, considerati gli ultimi degli ultimi dall'umano arrogante e spietato, sono innocenti, danno tanta gioia, purificano il cuore, rendono il mondo poesia.
Gli animali sono poesia.
Firenze, febbraio 2025
Mariangela Corrieri
Presidente Gabbie Vuote ODV Firenze