Articoli per la rivista Italia Uomo Ambiente di Pronatura Firenze
Da agosto 2018 Gabbie Vuote collabora con la Rivista Italia Uomo Ambiente di Pronatura Firenze
Cuore detto Pizzi
I quadro
Ho in braccio un minuscolo gattino, immagino abbia un mese, che una mia amica ha trovato moribondo.
Una mano crudele voleva ucciderlo sbattendolo con forza per terra, come succede a infiniti gattini nelle campagne, nei paesi e anche nelle città.
Ma questo gattino non è morto e la vita in lui si è riaffermata.
Da tre giorni è con me con quella che sembrerebbe la sua sorellina. La piccola sta bene, corre e salta come una pallina di gomma dura. Mangia, gioca ed è felice. Quando dorme nella cestina imbottita di pelo abbraccia quello che dubito sia il fratellino perché pesa meno della
metà.
Questa metà di gattino è invece molto malato tanto che ogni momento credevamo morisse.
Disidratato, con una tumefazione in fondo al pancino e tanta diarrea con sangue.
Il piccolo non mangia da solo e devo imboccarlo con il biberon. Sta immobile seduto con la testa nascosta nel panno senza fare un miagolio ma solo ogni tanto un èèèè...di lamento. Lo prendo fra le mani come fosse una piccola cosa di vetro, temo di fargli male anche soltanto guardandolo.
Ma lo curo, lo accarezzo, lo lavo, lo nutro, lo scruto e.... ora il gattino sembra stare meglio. L'ho infilato sotto la camicia, vicino al viso e lui mi guarda fisso, gli occhi affondati nei miei e ogni tanto fa le fusa. Questo sguardo e queste fusa mi hanno commosso, mi commuovono perché tanto piccola, tanto insignificante nella storia del mondo, questa creaturina mi parla, mi comunica i suoi bisogni ma soprattutto uno: proteggimi!
E pensando a quanti animali hanno chiesto, chiedono e chiederanno questo senza essere ascoltati, non posso fare a meno di sentire un dolore immenso moltiplicato per miliardi, senza fine.
II quadro
Ora il mio gattino non ha più diarrea e dimostra di aver fame. Si è addormentato tranquillo sul cuore che batte e io sento di possedere un mondo meraviglioso tra le braccia.
L'avevo chiamato Cuore ma ora si chiama Pizzi (da piccino, piccinino, pizzinino, abbreviato Pizzi).
E' il mio gattino di due mesi e mezzo cardiopatico che, per scherzo, a volte chiamo Cardio e a volte Patico. E' vivace, vispo, vitale.
E pensare che la veterinaria, alla seconda visita, aveva sentenziato: non salterà, non si arrampicherà, non correrà!
Pizzi salta e corre come una saetta. Si arrampica con le unghie e con i denti (per modo di dire). Non c'è ostacolo alla sua voglia di vivere.
Le mie gambe sono una collezione di buchini, le mie mani di linee rette ma Pizzi è un cuoricino che batte. La sua grande forza è quella che lo ha salvato dalla morte.
Ricordate? A tre settimane di vita era in stato comatoso, senza temperatura, con un gonfiore al pancino, tante ulcerazioni all'intestino e alle gambe, spelato in più parti, con il labbro rotto, la coda rotta, una diarrea sanguinolenta, nessun appetito, nessun movimento.....e......cardiopatico.
Cardio, Patico o non, il mio Pizzi è un rigoglio di vita.
Non si ferma mai, non ha paura di niente, la felicità di vivere lui la conosce in pieno. E quando è stanco (soltanto un breve momento) viene da me, mi dice.. èèèè, mi si arrampica per le gambe, mi si accoccola sotto la gola, mi guarda negli occhi, mi succhia l'orecchio e avvia il suo motorino intervallando la sinfonia con delicati ..èèèèè.... che dicono: sei la mia mamma.
E' ha ragione, perchè quando è rinato ha visto me e per legge naturale ha ricevuto l'imprinting.
Tutte le sue sofferenze sono sparite, resta cardiopatico è vero ma lui non lo sa.
Prende ogni giorno le sue medicine e si allena per crescere.... e sta crescendo.
Lo guardo e penso al miracolo.
Firenze, gennaio 2020
Mariangela Corrieri
Presidente Gabbie Vuote ODV Firenze