Articoli per la rivista Italia Uomo Ambiente di Pronatura Firenze
Da agosto 2018 Gabbie Vuote collabora con la Rivista Italia Uomo Ambiente di Pronatura Firenze
IL CIRCO CON ANIMALI
Questo sconosciuto
Sotto il profilo giuridico:
- L’articolo 13 del Trattato di Lisbona che modifica il trattato sull’Unione europea e il trattato che istituisce la Comunità europea: “Nella formulazione e nell’attuazione delle politiche dell'Unione nei settori dell’agricoltura, della pesca, dei trasporti, del mercato interno, della ricerca e sviluppo tecnologico e dello spazio, l'Unione e gli Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti….”.
- L’articolo 9 della Costituzione Italiana recita: “…..La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”.
- Legge delega del luglio 2022 sullo spettacolo per adottare uno o più decreti legislativi volti a riordinare e riformare la disciplina che prevede "ll superamento dell'uso di animali nei circhi e negli spettacoli viaggianti" è stata rimandata ben tre volte. Il 24 luglio 2025 la maggioranza politica in Senato ha voltato le spalle alla sofferenza dei 2000 animali ancora detenuti nei circhi, approvando la proroga da agosto 2025 a dicembre 2026 la dismissione degli animali nei circhi.
- L’autorità scientifica CITES (Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora) ha deliberato già nel 2000 i “Criteri per il mantenimento degli animali nei circhi e nelle mostre viaggianti” , poi reiterati nelle “Linee guida” emanate nel 2006, secondo cui per gli animali al seguito dei circhi devono essere rispettate dettagliate prescrizioni atte a garantire loro il maggior grado di benessere psico-fisico. In particolare dal 2006 le linee guida prevedono che non possano essere detenuti animali “… le cui condizioni di detenzione siano incompatibili con le loro esigenze di carattere etologico”. Questa disposizione comporta l’esclusione della possibilità di detenere quasi tutti gli animali esotici e in particolare tutti i grandi felini (tigri, leoni, giaguari, pantere ecc.), elefanti, ippopotami, giraffe, e tutti i rettili (coccodrilli, serpenti ecc.), come spiega bene la parte relativa al profilo scientifico. Questi principi sono stati confermati dalla sentenza Cassazione, III Sez. penale, 26 marzo 2012.
Sotto il profilo pedagogico:
Il documento firmato da oltre 600 psicologi che “esprimono motivata preoccupazione rispetto alle conseguenze sul piano pedagogico, formativo, psicologico della frequentazione dei bambini di zoo, circhi e sagre in cui vengono impiegati animali in quanto tali contesti sono veicolo di un’educazione al non rispetto per gli esseri viventi, inducono al disconoscimento dei messaggi di sofferenza, ostacolano lo sviluppo dell’empatia, che è fondamentale momento di formazione e di crescita, in quanto sollecitano una risposta incongrua, divertita e allegra alla pena, al disagio, all’ingiustizia”.
Sotto il profilo scientifico:
La Dichiarazione di Cambridge del 7 luglio 2012 (confermata e potenziata dalla Dichiarazione di New York del 19 aprile 2024) che un prominente gruppo internazionale di scienziati, esperti di neuroscienze, ha siglato dopo una scrupolosa ricerca comparativa sui substrati neurobiologici dell’esperienza cosciente sugli animali umani e non-umani: “….Prove convergenti indicano che gli animali non umani hanno substrati di stati di coscienza insieme alla capacità di mostrare comportamenti intenzionali. Di conseguenza, il peso delle prove indica che gli esseri umani non sono unici in possesso dei substrati neurologici che generano coscienza. Gli animali non-umani, tra cui tutti i mammiferi e gli uccelli, e molte altre creature, tra cui i polpi, sono in possesso di questi substrati neurologici.”
La Detenzione
Elefanti: sono animali sociali che vivono in gruppi dove si formano strettissimi legami, accudiscono tutti insieme i loro cuccioli, li proteggono, si schierano a loro difesa in caso di pericolo, piangono i loro compagni morti celebrando quella che potremmo definire una cerimonia funebre. Hanno quindi sentimenti, hanno coscienza. Nel circo l’elefante viene isolato dai suoi simili, legato a due cortissime catene, non può muoversi, subisce una costrizione, una dura prigionia. La sua sofferenza si manifesta con i movimenti stereotipati della testa che rivelano stress.
Tigri: sono animali solitari che si muovono liberamente in un territorio di centinaia di chilometri quadrati, si incontrano con il compagno o la compagna soltanto al momento dell’accoppiamento. Nel circo vengono rinchiuse in gabbie anguste, a contatto con persone e animali, con rumori e movimenti. Il loro comportamento diventa parossistico, vanno avanti e indietro senza sosta come segnale di sofferenza.
L’addestramento degli animali nel circo si può dividere in due fasi.
La prima mira a spezzare l’animale (nel gergo circense) e a imprintare in lui la paura, a fargli capire quanto sia impossibile la fuga, a mostrargli chi comanda e quali sarebbero le conseguenze in caso di ribellione. Spezzare un elefante significa allontanarlo cucciolo dalla madre, iniziare una doma violenta colpendolo con bastoni, pungoli elettrici, uncini. Spezzare una tigre significa abituarla a temere la frusta e i bastoni, ferirla con la forca, privarla del cibo.
La seconda fase riguarda l’allenamento vero e proprio con la ripetizione quotidiana, degli esercizi stabiliti che contrastano violentemente con la fisiologia e l’etologia degli animali.
L’elefante è costretto a posizioni innaturali (sedersi, sollevarsi su due zampe) che, nel tempo, produrranno gravi conseguenze fisiche. La tigre viene costretta a saltare nel cerchio di fuoco (di cui ha il terrore), a correre sulla groppa di un cavallo (che è una preda).
Sotto il profilo empatico:
Empatia, la capacità di mettersi nei panni dell’altro. Così come riusciamo a metterci nei panni di un umano che soffre possiamo metterci nei panni di un animale che soffre, al quale non vengono riconosciuti bisogni, diritti. Adottando a nostra unità di misura i concetti giuridici, scientifici e culturali citati sopra (animale essere senziente dotato di coscienza) dovremmo rifiutare quei comportamenti che non rispettino tali concetti anche se gli animali selvatici sono nati in uno zoo, in un circo o in un allevamento. La nascita in cattività infatti non trasforma l’animale selvatico in domestico, né lo rende più disponibile o “gestibile”; perciò il selvatico conserva tutte le caratteristiche biologiche, fisiologiche ed etologiche della sua specie.
Diversamente sarebbe come riconoscessimo che un uomo nato in prigione fosse meno uomo, avesse perduto tutte le caratteristiche umane e preferisse la prigionia alla libertà.
Conclusione
I circhi possono e devono cambiare come hanno già fatto già molti, tra i quali l’ormai famoso a livello mondiale Cirque du Soleil nato in Canada nel 1984.
Il rispetto per tutti gli esseri viventi ci fa progredire sul percorso della civiltà. La storia ci ricorda che abbiamo abolito lo schiavismo, il razzismo, il sessismo (almeno tentiamo), ora resta l’ultimo tabù: lo specismo cioè quella differenza che non dipende dal ceto, dal potere, dalla razza, dal sesso ma dalla specie.
Firenze, novembre 2025
Mariangela Corrieri
Presidente Gabbie Vuote ODV Firenze
